Il Pantheon sorge in Piazza della Rotonda, a Roma; è così chiamato perché era un tempio dedicato a più divinità. La costruzione venne iniziata nel 27 a.C. dal console Marco Agrippa, ma durante gli incendi dell’ 80 e del 110 d.C. venne distrutto e fu ricostruito nel 118 d.C. dall’imperatore Adriano. Fu restaurato da Domiziano ed è arrivato fino a noi quasi integro nella ricostruzione eseguita da Adriano nel 130 d.C. L’imperatore Foca donò nel 608 il Pantheon al Papa Bonifacio IV, il quale lo trasformò in una chiesa cristiana con il nome di Santa Maria dei Martiri. Il monumento è formato da un cilindro che sostiene la più grande cupola mai costruita in muratura: il suo diametro infatti misura 43,3 metri. La cupola è decorata da cinque file di cassettoni concentrici che degradano verso l’alto e terminano in un’apertura circolare di 9 metri di diametro; ogni anno, alle 12 del 21 giugno, in occasione del solstizio d’estate, un raggio di sole attraversa “l’oculus” irradiandosi all’interno della costruzione. Il pavimento presenta il disegno che aveva in origine: per costruirlo furono adoperati gli stessi materiali usati per le decorazioni architettoniche, ossia i marmi tipici delle costruzioni romane: il granito, il porfido, il pavonazzetto, il giallo antico. Nel gennaio del 1878, in occasione della morte del primo Re d’Italia Vittorio Emanuele II, il Pantheon fu scelto quale dimora delle salme dei Reali d’Italia. Attualmente accoglie le spoglie mortali di Re Vittorio Emanuele II, Re Umberto I e della Regina Margherita di Savoia. Sono destinate ad esservi sepolte anche le salme dei Reali d’Italia ancora sepolti in esilio: Vittorio Emanuele III, La Regina Elena, Re Umberto II e la Regina Maria Josè.

I SAVOIA RE D’ITALIA TUMULATI NEL PANTHEON CON CENNI STORICI

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